...La mamma la lascia sola, sola con il suo dolore, sola con i suoi fiori, sola con il biglietto.Ci sono momenti che una mamma conosce bene.Forse perchè ci è passata.Forse perchè sa che una figlia si può amare anche da lontano.Forse perchè a volte quando c'è di mezzo il dolore tutto quell'amore non può essere che di intralcio.Chiude la porta e la lascia lì.Con quel biglietto tra le mani.Il mio biglietto.Lo apre.Legge curiosa l'inizio.
"Me l'hai chiesta tante volte.Io ho detto sempre di no. Avrei voluto regalartela per il tuo compleanno, per Natale, per una festa qualsiasi.Mai per chiederti perdono.Ma se dovesse servire, se non bastasse, se ne dovessi scrivere ancora mille e mille ancora, farei anche questo perchè non posso vivere senza di te."
E lei continua a leggere
"Ecco quello che volevi.La mia poesia."
Sorride e legge, legge.
Scivola tra le parole, piange, tira su col naso e ride di nuovo.Si rialza e continua.I nostri momenti, la nostra passione, il viaggio, l'emozione. E continua sorridendo, tirnado ancora su col naso, asciugandosi gli occhi, sbiadendo una mia parola con qualche lacrima sfuggitale di mano.E va avanti così, fino alla fine. Non le dico di mia madre. Solo di noi. Non le parlo di altro se non di me, del mio cuore,del mio amore, del mio errore.rubo le parole di un film visto tante volte a New York..."Voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento...abbi una felicità delirante o almeno non respimgerla.Lo so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi, io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno a amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera.Come trovarlo? bè dimentica il cervello e ascolta il tuo cuore.Perchè la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo.Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, bè equivale a non vivere.Ma devi tentare, perchè se non hai tentato, non hai mai vissuto...." E io spero di averla convinta che lo aveva già trovato, quel qualcuno.Un qualcuno che spera di essere un giorno perdonato.Ma non ho fretta."ti aspetterò.E aspetterò.E aspetterò ancora.Per vederti, per averti, per senirmi di nuovo felice.Felice come un cielo al tramonto."
.....
e nel silenzio di ogni giorno, nell'eco lontano della musica della vita che continua, un amico e una madre stanno parlando.Di lui.Di tutto quello che è stato, di quello che i ruoli della vita non hanno permesso di dire.Quelle parole che non sono mai state dette ma che sono sempre arrivate.
PERCHE' L'AMORE NON VA MAI PERSO.
Quando salgo sulla moto oramai è il tramonto.E proprio in quel momento la vedo tornare.Con la sua guida veloce, così come è lei.Segue la curva con la testa, canticchia la canzone che sta ascoltando in quel momento.Chissà qual'è.Ma sembra di nuovo allegra.Come sempre.Come l'avevo lasciata.Bella con il suo sorriso, della vita che ha, dei sogi che rincorre, dei limiti che non conosce.Libera. Libera da tutto quello che non le interessa e anche di più.E allora mi allontano così, vedendola stupita, mentre sorride.E sono felice.Come non lo ero da tanto...Colpevole solo di quella scritta.Immensa.Su tutto il suo palazzo di fronte.Splendida, diretta, vera.
E ora non ho più dubbi.Non ho rimorsi, non ho più ombre, non ho peccato, non ho più passato.Ho solo una gran voglia di ricominciare.E di essere felice. Con te. Sono sicuro. Sì è proprio così.Vedi, l'ho anche scritto.
Ho voglia di te.
domenica 24 agosto 2008
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